Negli ultimi anni è diventata sempre più urgente e trasversale la discussione sull’Antropocene. Anche se non ci sono più dubbi sulla realtà di questa nuova era, intesa come l’epoca dei significativi impatti umani sul pianeta, un ampio e controverso dibattito si è sviluppato intorno all’uso di questo termine. L’Antropocene non va inteso infatti solo in una connotazione negativa, come il perpetuarsi di una prospettiva antropica e antropocentrica, ma può essere anche inteso come un paradigma critico di indagine.
La discussione che prenderà avvio dai contributi raccolti nel volume LIX della rivista “Itinerari”, pubblicato nel 2020, intende offrire, da prospettive differenti – filosofia, teoria letteraria, politica, cinema – le opinioni anche discordanti sul concetto di antropocene e più in generale sull’atteggiamento da assumere rispetto alla lunga tradizione antropocentrica che ha dato vita all’immagine dell’umano a cui siamo stati abituati.
Venerdì 4 febbraio 2022 alle 17:30 ne discuteranno Felice Cimatti e Davide Luglio insieme ai curatori del volume Stefania Achella e David Levente Palatinus.
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Stefania Achella insegna filosofia morale all’Università di Chieti-Pescara, dove coordina il Laboratorio di Migration Studies. Esperta dell’idealismo tedesco ha concentrato i suoi studi più recenti sul contributo del pensiero femminista nel dibattito contemporaneo e sul rapporto tra filosofia e scienza.
David Levente Palatinus è Assistant Professor in Media e Studi Culturali presso il Dipartimento di Inglese e Studi Americani dell’Università Cattolica di Ruzomberok, e presso il Dipartimento di Inglese dell’Università Tecnica di Liberec. Nel 2017 ha fondato l’Anthropocene Media Lab che ora funziona come un centro interistituzionale per le collaborazioni e il lavoro nel campo dei media e degli studi sull’Antropocene. La sua ricerca riguarda i media digitali e la teoria culturale. Lavora sulla violenza nelle serie, sull’autoimmunità e la guerra, e sulla soggettività digitale nell’Antropocene.
Felice Cimatti è professore ordinario di “Filosofia del linguaggio” all’Università della Calabria. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Unbecoming human. Philosophy of Animality after Deleuze (Edinburgh University Press 2020); A Biosemiotic Ontology – The Philosophy of Giorgio Prodi (Springer, Berlin 2018) e con Carlo Salzani ha coeditato il volume Animality in Contemporary Italian Philosophy (Palgrave Macmillan 2020).
Davide Luglio è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso Sorbonne Université (Parigi), dove dirige il dipartimento di Studi Italiani e il Centro di ricerca in Studi italiani, è anche direttore della “Revue des Études Italiennes”. La sua ricerca si è concentrata sul rapporto tra letteratura e filosofia, e più recentemente sul rapporto tra scienza e letteratura, a partire dalle questioni sollevate dal dibattito sull’Antropocene.