Chi si confronta con il dibattito pubblico del mondo occidentale, oggi, non può fare a meno di chiedersi cosa significhi “Antropocene”. A partire dai primi anni 2000 e via via con sempre maggior intensità, infatti, esso è divenuto un concetto passepartout, spesso usato semplicemente per indicare il presente attraverso un nome alla moda. Proprio a causa di tale pervasività, tuttavia, il significato di questo concetto è quanto mai vago e si è sviluppata una vera e propria battaglia in merito. Quali sono i presupposti dei diversi modi attraverso cui viene pensato l’”Antropocene”? Questo termine è inevitabilmente connesso a una prospettiva secondo cui l’essere umano è destinato a essere il padrone del mondo naturale? O è forse possibile utilizzare criticamente l’”Antropocene”, al fine di mostrare la necessità di una trasformazione dello stato di cose presente e delle nostre società? Rispondendo a tali domande il presente volume si propone di delineare i contorni di una teoria critica dell’Antropocene.
Ne discutono Paolo Missiroli e Florian Mussgnug venerdì 25 marzo 2022 alle ore 17.
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Paolo Missiroli (1992) ha studiato presso l’Università di Bologna, dove ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche. È dottorando in filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Université Paris X di Nanterre e cultore della materia presso il dipartimento di Filosofia e Comunicazione di Bologna. Si occupa di filosofia francese contemporanea, con particolare attenzione ai lavori di Foucault e Merleau-Ponty. I suoi interessi di ricerca ruotano intorno al concetto di Antropocene e, più in generale, dell’ecologia. È autore del libro Teoria critica dell’Antropocene. Vivere dopo la Terra, vivere nella Terra.
Florian Mussgnug è professore ordinario di Letterature Comparate e Letteratura Italiana a University College London, dove ha fondato e dirige il programma di laurea triennale in Letterature Comparate. Le sue pubblicazioni includono Human Reproduction and Parental Responsibility: New Theories, Narratives, Ethics (2020, con Simona Corso e Virginia Sanchini), Rethinking the Animal-Human Relation: New Perspectives in Literature and Theory (2019, con Stefano Bellin e Kevin Inston), The Good Place: Comparative Perspectives on Utopia (2014, con Matthew Reza), The Eloquence of Ghosts: Giorgio Manganelli and the Afterlife of the Avant-Garde (2010, Edinburgh Gadda Prize 2012), Postmodern Impegno: Ethics and Commitment in Contemporary Italian Culture (2009, con Pierpaolo Antonello). È co-investigator per il progetto di ricerca quinquennale “Interdisciplinary Italy 1900-2020: Interart/Intermedia”, finanziato dall’ Arts and Humanities Reasearch Council UK, e direttore del UCL Cities Partnerships Programme a Roma.